In seguito all’intervento di protesi all’anca, è importante svolgere una corretta e riabilitazione per tornare a camminare correttamente. Il protocollo riabilitativo Inizia già in ospedale nelle ore subito dopo l’intervento e arriva anche a durare due o tre mesi dopo fino a quando il paziente ha riacquistato la completa mobilità.
Di solito, già dopo pochi giorni, il paziente dovrebbe riuscire un po’ a camminare, insufficiente per svolgere piccole attività in casa. Tuttavia, per esigenze maggiori, molti fanno riferimento a un servizio di ambulanze private Roma per recarsi dove serve e soprattutto agli appuntamenti con il fisioterapista.
Tuttavia, prima di parlare in maniera approfondita della riabilitazione post operatoria, meglio fare un passo indietro e spendere due parole in più sulla protesi all’anca. L’intervento può prevedere diverse differenze che hanno a che fare con la gravità della condizione. Detto ciò, per scegliere come intervenire, occorre valutare il tipo di protesi in base al dolore e alla funzionalità residua.
Protesi completa dell’anca
Con l’artroprotesi, si sostituisce tutta la testa del femore, la fossa acetabolare con un impianto diretto sull’osso iliaco.In questo caso, la protesi è completa e totale. Di solito, la protesi completa dell’anca è la strada scelta per tutti i pazienti giovani che hanno quindi delle necessità funzionali e articolari maggiori. Inoltre, per i pazienti giovani si preferiscono protesi non cementate che richiedono però dei tempi di recupero maggiori ma sono anche in grado di garantire una maggiore durata.
Protesi parziale
Si parla anche di protesi parziale perché in alcune situazioni, si può procedere con la sola sostituzione della testa del femore. Questo particolare caso la testa del femore viene sostituita con uno stelo. Tecnicamente si può sentire parlare di endoprotesi.
L’endoprotesi è spesso la soluzione scelta quando il paziente è anziano e quindi ha delle basse richieste dal punto di vista funzionale. Risulta naturalmente essere la soluzione meno invasiva.
Per realizzare le protesi cementate il medico fa ricorso a un particolare collante per tenerle in sede. Per i pazienti anziani generalmente si preferisce la cementificazione e lo stesso vale per tutte le persone che presentano osteoporosi.