Il naso è una delle parti principali del viso che lo caratterizza molto perciò anche i più piccoli difetti sono piuttosto evidenti. Una punta che va verso il basso, una gobba molto pronunciata sul dorso possono far sentire in imbarazzo. Difetti come questi possono, tuttavia, essere trattati dalla chirurgia plastica Roma che ha in serbo diverse soluzioni per eseguire una rinoplastica. È proprio così che si chiama l’intervento che consente di rimodellare la forma del naso fino ad ottenere una forma più armoniosa e bilanciata con il resto del volto.
Rinoplastica interna: come si esegue
La rinoplastica oggi si preferisce realizzare con la tecnica interna. In sostanza, si preferisce intervenire dall’interno delle narici piuttosto che dall’esterno onde evitare cicatrici, che seppur piccole e ben nascoste, ci sono ugualmente. Per rimodellare le parti del naso, la chirurgia plastica Roma preferisce inserire gli strumenti chirurgici all’interno delle narici. Tutte le manipolazioni del caso, vengono svolte da dentro il setto nasale.
Perché preferire la tecnica interna
Oltre all’evidente vantaggio dell’assenza di cicatrici. Il chirurgo riesce a vedere immediatamente l’effetto di quello che sta facendo. Inoltre, è evidente che riducendo le cicatrici il periodo di ripresa è notevolmente ridotto.
Il dolore, la tumefazione e il gonfiore sono nettamente ridotti preferendo la tecnica interna piuttosto che l’esterna. Purtroppo, la rinoplastica ha la fama di esser un intervento di chirurgia plastica Roma particolarmente doloroso, ma non se si usa questa soluzione che riduce il tempo di guarigione. Vale a dire che con tale tecnica, i risultati definitivi arrivano prima. Si può tornare in tempi più brevi alla normalità senza che ci siano lunghi decorsi postoperatori.
Il paziente torna più presto alla normalità e alla vita di tutti i giorni se si utilizza questa soluzione. Tutto ciò diventa ancor più vero se il chirurgo plastico decidesse di far ricorso a soluzioni ancora meno invasive, come i rinofiller che si applicano in regime ambulatoriale nel tempo della pausa pranzo, senza nemmeno necessità di tempi di recupero, sebbene la durata della soluzione sia temporanee, cioè da ripetere dopo 6 – 12 mesi circa.